FAKE PRODUCTS/MATERIALE E PRODOTTI CONTRAFFATTI: ATTENTI AI CANALI DI VENDITA
Materiali e prodotti contraffatti:
«attenti ai canali di vendita»
Odontoiatri e odontotecnici non possono che essere parte attiva nella lotta alla contraffazione dei prodotti ad uso medico.
La prima regola è quella di selezionare i canali di vendita affidabili. Il fenomeno delle merci contraffatte è dilagante in
alcuni settori dell’economia. Nel dentale è un problema recente o di lunga data?
Il problema è noto già da tempi non sospetti, quando il tutto si limitava alle famose importazioni parallele che sfruttavano i diversi prezzi e le di differenti valute all’interno dei più disparati Paesi, senza che prodotto alcuno venisse ancora contraffatto. Oggi il problema esiste, è grave, ed esiste sia sui materiali di consumo odontoiatrici e odontotecnici, che
sulle apparecchiature odontoiatriche e odontotecniche oltre che sui pezzi di ricambio di apparecchiature originali.
Abbiamo già avuto modo di riscontrare che, quasi sempre, è facile individuarli: si tratta di prodotti di bassa qualità, contraffatti, spesso addirittura importati illegalmente.
Quanto è di uso? Ci sono dei dati a riguardo?
L’Italia è il Paese che, nei settori dell’alimentare e della moda, ben conosce sulla propria pelle il costo della contraffazione e la di diffusione di prodotti contraffatti importati, esportati o comunque illegalmente diffusi.
Un dato speci co del fenomeno per il mercato dentale non esiste, ma solo perchè il dentale è e rimane un mercato
di nicchia, anche a livello europeo e mondiale. Troppo costoso non è contraffarre prodotti dentali, troppo costoso è distribuirli in un mercato finale estremamente parcellizzato, dove la distribuzione affidabile e tradizionale
non si presta e non mette a disposizione la propria forza vendita per questo tipo di operazioni. Il dato esiste,
invece, a livello medicale, che è il settore nel quale il dentale viene spesso ricompreso: è un dato statistico delle dogane
europee che mostra un fenomeno in evidente crescita per numero di articoli, ma che non è automaticamente applicabile al dentale, e parla addirittura di 7,5 milioni di medicinali e dispositivi medici sequestrati tra il 2006 ed il 2009.
Qual è il modo migliore per tutelare se stessi e i pazienti e non cadere in acquisti di merce contraffatta?
Le associazioni dei produttori e dei distributori, ovvero le rispettive Adde e Fide in Europa, Unidi e Ancad in Italia,
promuovono l’acquisto solo da produttori e da fornitori affidabili; infatti acquistando solo ed esclusivamente da
fornitori affidabili l’utilizzatore finale può essere sicuro dell’elevata qualità dei prodotti, che rispondono a tutte
le vigenti disposizioni legali, così da non mettere a rischio l’utilizzatore o il paziente. Inutile negare che la crescita
di vendite via internet e la globalizzazione della produzione odontoiatrica non abbiano creato qualche opportunità,per alcuni operatori senza scrupoli, capaci di produrre e vendere a bassa qualità, sotto gli standard previsti, per clienti attenti solo al prezzo. È quindi di importanza vitale che l’odontoiatra e l’odontotecnico acquistino solo da fonti sicure per garantirsi qualità ed e efficacia, evitandosi problemi enormi che, prima o poi, sono destinati a venire allo scoperto.
Nel dentale chi si sta occupando del problema?
Ancad e Unidi, attraverso gli studi odontoiatrici e i laboratori odontotecnici, sono pronte e sono più che intenzionatea incoraggiare un sistema di monitoraggio, da parte dei propri associati, per tutti i prodotti presenti sul mercato nazionale e acquistati attraverso la filiera nazionale, con particolare riguardo a tutto ciò che possasembrare sotto gli standard qualitativi, oltre che evidentemente contraffatto se non addirittura in odore di importazione illegale e sprovvisto del marchio CE, quello vero. Sì perché i cinesi, quando colti in flagrante alla dogana con prodotti con apposto un marchio CE fasullo, rispondono di non aver contraffatto il marchio della Comunità Europea ma di aver apposto un improbabile
marchio “Chinese Export”, che in realtà non esiste. La sensazione è che questa, come tante altre partite, vada giocata in Europa.
Adde è attiva in questo senso?
Adde è accreditata al Parlamento europeo, ma qui è bene fare una digressione su come funzionano le cose in commissione Sanità a Strasburgo e a Bruxelles. Il Parlamento europeo ha dichiarato, sei anni orsono, che delle problematiche del dentale se ne sarebbe potuto occupare non prima di una decina d’anni, perché prima del dentale c’erano emergenze per settori quali la metallurgia, l’automotive, la chimica, la farmaceutica che non permettevano loro di occuparsi di settori importanti ma di
minor peso, come il nostro. Questo signi ca, se i tempi fossero rispettati, che tra quattro anni le problematiche odontoiatriche dovrebbero essere prese in considerazione. Per il momento il dentale vive quasi solo di luce riflessadel medicale e del farmaceutico che, anche se non sono settori con le nostre stesse problematiche, ci risucchiano in fase legislativa. E così è stato anche per i prodotti medicali contraffatti, dove il Parlamento europeo ha adottato da qualche anno una legge sui prodotti medicali e sui medicinali falsificati nel tentativo di assicurare che solo quelli di alta qualità raggiungano la catena distributiva legale. Queste nuove direttive, evidentemente adottate sempre e solo con il preciso scopo di salvaguardare il cittadino-paziente dai prodotti medicali e dai medicinali falsificati, hanno lo scopo di armonizzare le misure di sicurezza pan-europee sul prodotto. Di sicuro bisognava occuparsi delle vendite di questi prodotti via internet
con l’introduzione dell’obbligatorio “trust mark” sui siti legalizzati a operare online. Ma qui mi fermo per non andare
troppo oltre, fuori tema e fuori mercato.
Come inquadrare questi acquisti dal punto di vista etico e deontologico?
Serve la legge che punisce chi viene colto in flagrante ad acquistare nei mercatini ambulanti e abusivi prodotti in evidenza di contraffazione? Forse. Morale a parte, per la quale non dovrebbero nemmeno esistere norme cogenti, di sicuro chi acquista in simili situazioni lo fa per se stesso e lo fa a proprio rischio e pericolo. Ben diversa è la situazione di chi acquista un prodotto contraffatto, a un prezzo irrisorio rispetto a quello di mercato e soprattutto rispetto al costo della propria prestazione, per utilizzarlo su un paziente o per produrre un manufatto da fornire al proprio cliente che lo utilizzerà
a sua volta su un paziente. “Fake Care – Fake Share”, questo è il motto per combattere la contraffazione nel dentale e mettere fuori dal mercato “gli abusivi” della distribuzione e “gli abusivi” della riparazione che “spacciano” prodotti contraffatti, ma è evidente che il cliente, qui inteso come l’odontoiatra o l’odontotecnico, non può che essere parte attiva nella lotta alla contra azione.
Quali sono i rischi concreti che si scoprono solo alla poltrona?
Girando per gli studi ho avuto notizia di compositi totalmente inefficaci e tutti da rifare, strumentario canalare che il titanio l’aveva visto con cannocchiale, strumentario rotante che ha perso le frese nella lingua di inconsapevoli pazienti anestetizzati e senza diga, ricambi non originali di autoclavi che le hanno fatte esplodere come bombe carta allo stadio ustionando con il vapore il personale ausiliario, prodotti per lo sbiancamento dei denti vitali che, anche loro hanno promesso, ma non hanno mai sbiancato nemmeno “il giaguaro”. Ho già anche visto più di qualche dentista o odontotecnico piangere, dopo incidenti di un certo rilievo occorsi in studio o laboratorio per manutenzioni mal eseguite su apparecchiature con pezzi di ricambio non originali. Dopo, però, è solo troppo tardi e ci si ritrova soli a rispondere davanti alle leggi
con il principio che l’ignorantia legis non excusat. Basta essere consapevoli e non pensare di essere più furbi degli altri per riuscire sempre a “farla franca”.
Andrea Peren Dental Press intervista a Maurizio Quaranta
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